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Storia della profumeria 

I profumi e il loro uso risalgono all'alba dei tempi, sviluppandosi insieme alle civiltà.

La profumeria moderna è iniziata alla fine del XIX secolo con il primo utilizzo di prodotti sintetici, sviluppati nel XX secolo da vere e proprie creazioni, basate su scoperte di prodotti odoranti attraverso la ricerca in chimica organica e riunite con prodotti naturali insostituibili dalle nuove tecnologie. Houbigant e Guerlain sono stati i primi a utilizzare prodotti sintetici: Fougère royale nel 1884, Jicky nel 1889, considerato il primo profumo moderno, che celebra l'avvento della vanillina. Hanno aperto la strada alle grandi opere del XX secolo. François Coty, il padre della profumeria moderna, pioniere e industriale, utilizzava comunemente 'Assoluti' naturali, dallo sviluppo della tecnica di estrazione con solventi volatili, che utilizzava con nuovi prodotti di sintesi. La tecnica divenne la schiava della creazione e così il profumiere poté ricreare i profumi che sono così indissolubilmente legati a lui.
La globalizzazione andò di pari passo con lo sviluppo dell'industria dei profumi e creò abitudini e standardizzazioni uniformi, in tutte le grandi città. La Francia ha avuto un ruolo predominante in questo 'Grand Siècle', grazie all'azione combinata e complementare di Grasse, il più grande centro al mondo di materie prime naturali per la Profumeria e i loro derivati, e Parigi, la capitale mondiale della moda. Nella Città del Profumo, all'inizio del XX secolo, l'industria dei profumi era caratterizzata dal trattamento dei prodotti naturali e aveva un virtuale monopolio mondiale. Dopo una raffica di creazioni senza limiti di prezzo reali, attraverso una distribuzione elitaria, la seconda metà del XX secolo è stata caratterizzata dalla fornitura di fragranze in quantità maggiori, con conseguente riduzione dei costi di fabbrica e quindi dei prezzi. Ci sono stati più lanci con maggiore o minore successo. La vita media di un prodotto è stata limitata. Con poche eccezioni, i profumi sono passati dall'essere eccezionali a quelli di tutti i giorni e da super selettivi ad avere un appeal da mercato di massa.

Alcune civiltà non sono state - e non sono tuttora - influenzate dalla globalizzazione del profumo; è così anche oggi. In Oceania, le persone si strofinavano il corpo e i capelli con piante selezionate per la loro fragranza. L'Asia è ancora sinonimo di offerte floreali, in quanto i fiori freschi sono ovunque nella vita laica e religiosa. Il profumo ha il potere di sedurre e purificare. Le pratiche corporee associate al profumo costituivano un modello di vita sociale negli Emirati Arabi Uniti. Gradualmente, in Cina, i profumi hanno svolto un ruolo di marcatore della personalità, come già accadeva in Occidente. Il profumo era un prodotto con valore terapeutico, estetico e rituale. Era un accessorio per la seduzione o l'erotismo, un modo per celebrare gli dei, un metodo di purificazione.
Nell'Africa del XVIII secolo, l'arte della profumeria era legata alle principali città costiere dell'Africa orientale, ma anche a un'"Africa ambigua", misteriosa e primitiva. I profumi e i preparati a base di piante odorose contribuivano ancora in modo molto diverso alle strategie magiche e terapeutiche, sia nelle aree rurali che in quelle urbane. Nel XX secolo, i profumi importati in bottiglia sono diventati sempre più di moda, diventando sinonimo di successo sociale, sia nelle grandi città che nei villaggi più remoti.

Citazione: Musee Grasse